Eritropoietina: il doping nascosto degli atleti professionisti

Giacomo Miele
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Eritropoietina: il doping nascosto degli atleti professionisti

Eritropoietina: il doping nascosto degli atleti professionisti

Eritropoietina: il doping nascosto degli atleti professionisti

L’eritropoietina (EPO) è un ormone prodotto naturalmente dal corpo umano che regola la produzione di globuli rossi. È stato scoperto negli anni ’70 e da allora è stato utilizzato come farmaco per trattare l’anemia in pazienti con malattie renali e altre condizioni mediche. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’EPO è diventato una sostanza di doping sempre più popolare tra gli atleti professionisti.

Il meccanismo d’azione dell’EPO

L’EPO agisce stimolando la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. Questo ormone è prodotto principalmente dai reni, ma può anche essere prodotto da altri tessuti come il fegato e il cervello. L’EPO si lega ai recettori presenti sulla superficie delle cellule staminali del midollo osseo, stimolandole a differenziarsi in globuli rossi maturi. Questo aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, migliorando così la capacità del corpo di trasportare ossigeno ai tessuti e agli organi.

Per gli atleti, questo significa un aumento della resistenza e della capacità di recupero durante l’esercizio fisico intenso. L’EPO è particolarmente popolare tra gli atleti di resistenza come i ciclisti, i maratoneti e i fondisti, che possono trarre vantaggio da un aumento dei globuli rossi nel sangue.

Il doping con EPO negli sport di resistenza

L’utilizzo di EPO come sostanza di doping è diventato sempre più diffuso negli sport di resistenza negli ultimi decenni. Nel 1998, il ciclista professionista italiano Marco Pantani è stato squalificato dal Tour de France dopo essere risultato positivo all’EPO. Da allora, numerosi altri atleti di alto livello sono stati squalificati per l’utilizzo di EPO, tra cui il ciclista Lance Armstrong e il maratoneta Kenenisa Bekele.

Uno studio del 2012 ha rivelato che circa il 30% degli atleti di resistenza intervistati aveva utilizzato EPO come sostanza di doping. Inoltre, l’EPO è diventato sempre più difficile da rilevare nei test antidoping, poiché i metodi di somministrazione e di mascheramento sono diventati sempre più sofisticati.

I rischi per la salute dell’utilizzo di EPO

Sebbene l’EPO possa fornire un vantaggio significativo agli atleti, il suo utilizzo come sostanza di doping comporta anche seri rischi per la salute. L’aumento dei globuli rossi nel sangue può portare a una maggiore viscosità del sangue, aumentando il rischio di coaguli e di ictus. Inoltre, l’eccesso di globuli rossi può sovraccaricare il cuore e causare problemi cardiovascolari.

Un altro rischio per la salute è l’anemia da ferro, che può verificarsi quando l’EPO viene utilizzato in dosi elevate e prolungate. L’EPO stimola la produzione di globuli rossi, ma non fornisce il ferro necessario per la loro formazione. Ciò può portare a una carenza di ferro nel corpo, causando stanchezza, debolezza e altri sintomi associati all’anemia.

Il futuro della rilevazione dell’EPO

Nonostante i rischi per la salute e gli sforzi per rilevare l’utilizzo di EPO nei test antidoping, gli atleti continuano a utilizzare questa sostanza di doping per migliorare le loro prestazioni. Tuttavia, ci sono speranze per un futuro in cui l’utilizzo di EPO possa essere rilevato in modo più efficace.

Una delle tecniche più promettenti è l’analisi del profilo biologico dell’atleta, che monitora i cambiamenti nei parametri del sangue nel tempo. L’utilizzo di EPO può causare alterazioni nei livelli di emoglobina e di altri parametri del sangue, che possono essere rilevati attraverso questa tecnica. Tuttavia, ci sono ancora sfide tecniche da superare per rendere questa tecnica più affidabile e pratica per l’uso nei test antidoping.

Conclusioni

L’EPO è diventato una sostanza di doping sempre più popolare tra gli atleti professionisti negli sport di resistenza. Nonostante i rischi per la salute e gli sforzi per rilevare il suo utilizzo nei test antidoping, gli atleti continuano a utilizzare questa sostanza per migliorare le loro prestazioni. Tuttavia, ci sono speranze per un futuro in cui l’utilizzo di EPO possa essere rilevato in modo più efficace attraverso l’analisi del profilo biologico dell’atleta. È importante che gli organismi di controllo antidoping continuino a sviluppare metodi più efficaci per rilevare l’utilizzo di EPO e altre sostanze di doping, al fine di preservare l’integrità e la salute degli atleti professionisti.

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